Tra gioco e movimento come sostenere lo sviluppo motorio dei nostri bambini
Pensate ad un bambino o ad una bambina che giocano. È quasi impossibile non immaginarli in movimento. Perché? Perché il gioco è sinonimo di scoperta, di esplorazione e come si può esplorare, sperimentare senza muoversi?
Eppure in questi ultimi anni, con l’evoluzione della tecnologia e dei dispositivi mobili, molti giochi stanno diventando sempre più sedentari e strutturati, questo a scapito dei giochi sociali o di creatività.
Negli ultimi anni la ricerca ci dice che lo sviluppo motorio del bambino è strettamente collegato allo sviluppo cognitivo, sociale ed affettivo. A partire da Piaget che ci parla di sviluppo senso-motorio, fino alle ultime evidenze scientifiche di embodied cognition, che affermano come il processo di apprendimento cognitivo verso il mondo esterno passi attraverso il nostro corpo e il movimento. L’atto motorio rappresenta quindi un vero e proprio momento di apprendimento. Pensate a quante volte un bambino prima di usare un gioco, lo sbatte, lo assaggia, lo scuote….
Giocare! Qual è lo scopo principale?
Grazie al movimento i bambini scoprono lo spazio attorno a sé, esplorano le distanze, la percezione del proprio corpo all’interno di un ambiente piccolo o grande. Ecco perché i bimbi amano nascondersi sotto i tavoli o le sedie per cercare un posticino tranquillo. Per loro è un territorio sicuro e protetto che già conoscono.
L’attività motoria promuove un corretto sviluppo motorio, cognitivo e percettivo, contribuisce a formare l’identità personale e si presenta come uno strumento di crescita migliorando i livelli di autoefficacia e di autostima. Il/La bambino/a sarà in grado quindi di percepire una sensazione di riuscita del compito, acquisendo maggiore consapevolezza di sé e delle proprie capacità.
Da quando partono i primi veri e propri movimenti? Vediamo insieme le principali fasi dello sviluppo motorio dei bambini.
Ancora prima della nascita sono presenti le prime forme di movimento degli arti superiori, si parla infatti di motricità fetale ovvero la capacità del/la piccolo/a di compiere i primissimi movimenti all’interno della pancia materna.
Appena nato/a, il/la bambino/a fa dei movimenti ripetitivi chiamati riflessi primari, con piedi e mani, tali movimenti servono a mantenere attive le funzioni vitali ad esempio la temperatura e l’alimentazione.
Dal secondo e terzo mese, i movimenti diventano più intenzionali. In questa fase è importante mostrare al/la piccolo/a dei giochi stimolanti, colorati o rumorosi. Potete disporli su un grande tappetone in modo circolare e lasciare che sia il/la bambino/a a muoversi con lo spostamento ad orologio.
Nei mesi successivi inizia a girarsi sul fianco e a strisciare, poi gattonare e infine a reggersi in piedi da solo/a per poi fare i primi passi intorno ai 12 mesi.
Tutti i giochi possono essere un’occasione di sviluppo e movimento per il/la bambino/a, soprattutto quando lo/la si lascia sperimentare e provare da solo/a. Immaginate di dover imparare a guidare la macchina con l’istruttore che schiaccia i pedali e gira il volante per voi… ogni piccolo aggiustamento, ogni caduta, ogni successo è fondamentale per riuscire a conquistare tutte le tappe di sviluppo motorio in età evolutiva.
La sperimentazione autonoma dei movimenti infatti permette ai bambini di acquisire la padronanza, di aggiustare i nuovi movimenti e le relative difficoltà e di padroneggiarli completamente in un processo sempre più complesso e diversificato che matura con il livello cognitivo del/la bambino/a.
Cadere, non farcela e perdere sono quei momenti in cui i bambini trovano la forza di riprovarci, di allenarsi e di riuscire. Il loro sistema cognitivo è in grado di elaborare e trovare strategie di adattamento per modificare il loro corpo nello spazio, trovando nuove soluzioni di riuscita. E non dimentichiamoci l’importanza delle emozioni… quanto sono contenti quando riescono a fare un salto per magari poi cadere con un bel tuffo?
Come proporre giochi di movimento ai bambini?
Un ottimo esercizio di allenamento per il sistema sensoriale e percettivo, soprattutto nei primissimi mesi di vita, può essere fatto con qualsiasi oggetto di diverso materiale, consistenza, colore e forma.
A partire dai 2-3 anni cominciano i primi giochi di immaginazione e fantasia dove un semplice cerchio diventa un’astronave e un telo blu si trasforma in un mare profondo pieno di onde.
I risultati di numerose ricerche in diversi ambiti riconoscono gli effetti benefici dello svolgimento regolare di attività motoria sui processi cognitivi di apprendimento, sia nei bambini che negli adulti. I benefici si riflettono sul tono dell’umore, la riduzione dei livelli di ansia e sul ritmo sonno-veglia, considerando inoltre i benefici dal punto di vista emotivo e relazionale.
Noi adulti possiamo giocare con loro, pronti a sostenerli se cadono e mentre li lasciamo sperimentare in autonomia… divertiamoci con loro!
Bibliografia
Alesi M, Galassi C, Pepi A, PMA Programma Motorio Adattato – Educare allo sviluppo motorio e allo sviluppo delle funzioni esecutive in età prescolare, Edizioni Junior, 2016
Cartacci F, Movimento e Gioco al nido, Erickson 2013
Mandolesi L, Manuale di psicologia generale dello sport Il mulino, 2017
Camaioni L., Di Blasio P. Psicologia dello sviluppo Il mulino, 2002