Come prepararsi all’esplosione della scrittura
La scrittura è da sempre considerata una delle più grandi conquiste per l’umanità perché ha permesso che il sapere non venisse perso ma fosse trasmesso di generazione in generazione.
Oggi scrivere è un’attività umana così usuale che quasi ci sembra un processo banale e invece per un bambino e una bambina è un processo cognitivo e motorio lungo ed estremamente profondo. Un processo che ha inizio non, come si potrebbe facilmente immaginare, quando cominciano a prendere una matita in mano, bensì molto prima: quando le loro piccole dita iniziano ad afferrare piano piano gli oggetti!
Maria Montessori aveva intuito questo processo che sarebbe poi sfociato in quello che lei chiamava “L’esplosione della scrittura”. Non è un caso che in uno dei suoi testi scriva: “Nel periodo della prima infanzia sono spinti dalla natura stessa a coordinare i movimenti delle mani, come si vede nella loro urgenza di toccare tutto, di prendere tutto nelle loro mani e di giocare con tutto. La mano del bambino nell'"età del gioco" è condotta dalla vita stessa a prestarsi a una preparazione indiretta alla scrittura.” (Maria Montessori, Formazione dell'uomo, p. 91)
L’esplosione della scrittura
La scrittura secondo Maria Montessori corrisponde al tentativo della mano di trasmettere il proprio pensiero, “perché anche la mano è strumento dell’intelligenza.” (Maria Montessori, Psicogrammatica, p. 10).
Tutto d’un tratto il/la bambino/a inizia a scrivere, grazie ad un suo impulso interiore, evento che provoca in lui/lei un’esplosione di stupore ed entusiasmo, perché è un’attività che deriva dallo svolgere una funzione superiore e non semplicemente un esercizio.
Eppure talvolta capita che il processo di scrittura e questa esplosione non arrivino attraverso un percorso piacevole guidato dalla curiosità, ma anzi diventino semplicemente un’attività imposta e quindi non gradita per il/la bambino/a. Cos’è quindi che rende piacevole o fastidioso il percorso che porta alla scrittura?
Esattamente tutta la preparazione diretta e indiretta che precede questo momento! E noi genitori possiamo sicuramente influenzare in maniera positiva questo percorso anche a casa.
La “ginnastica” delle mani
La Montessori era un medico che decise di dedicare la sua vita ai bambini e alle bambine. E capì che molte delle difficoltà di apprendimento non erano superabili con la medicina, bensì con l’educazione. Comprese fin da subito che la crescita intellettiva del/la bambino/a fosse in stretta relazione con il “fare con le mani” attraverso azioni autonome.
Era convinta quindi che ciò che occorreva alla mano per poter scrivere fosse una sorta di “ginnastica”, un allenamento necessario al pari di quello che si offre ai muscoli del corpo.
Non era semplicemente la vista a guidare le mani a tracciare i segni dell’alfabeto, ma i sensi tattili e muscolari che dovevano essere interessati prima di ogni cosa.
Maria Montessori nelle sue scuole aveva creato una serie di materiali che potessero permettere questo tipo di ginnastica utile non solo alle mani, ma allo sviluppo di tutti i sensi, come gli incastri solidi, i puzzle di legno con pomello per favorire la presa principe (pollice-indice-medio), la torre rosa, la scala marrone, i cilindri dei rumori, le lettere smerigliate, gli incastri di ferro e molti altri ancora.
È lei stessa che nelle “Conferenze di Londa del 1946” lo esprime chiaramente: “tenere la manopola dei cilindri con le prime due dita e il pollice è una preparazione alla coordinazione della mano per la scrittura. In tarda età l'intelligenza del bambino lo spingerà a scrivere. Sarà impedito se gli organi non sono preparati."
Sembrerebbe un paradosso, ma attraverso questa ginnastica i bambini e le bambine imparano prima ad impugnare correttamente una penna/matita e successivamente a scrivere e a perfezionarsi nella scrittura, senza scrivere e senza aver mai impugnato una matita!
Le attività a casa
I materiali sensoriali messi a disposizione nell’ambiente per i/le bambini/e dai 3 ai 6 anni erano per Maria Montessori solo una parte di quella che riteneva fosse la preparazione necessaria alla scrittura. Per lei erano fondamentali e imprescindibili tutte le attività di vita pratica.
Ed è proprio con queste attività che possiamo sostenere i/le bambini/e a casa: cucinare insieme semplici ricette, proporre semplici travasi con l’acqua o con sostanze solide, spazzare, spolverare, abbottonare bottoni e annodare un nastro, coltivare le piante, cucire, tagliare con le forbici, fare piegature con la carta e origami etc. (trovate tante attività di vita pratica qui).
È importante però che queste attività non divengano un impegno imposto, ma rispondano ad un vero interesse del bambino e della bambina. Ecco perché è fondamentale anche a casa che il genitore impari ad osservare il/la proprio/a figlio/a per capire quale sia il momento più adatto per proporre una determinata attività.
Il momento in cui ad esempio vedremo il/la bambino/a prendere una scopa o una pezza per spolverare, sarà quello giusto per permettergli/le di svolgere quelle attività con strumenti adatti alla grandezza delle sue mani e alla sua statura.
Quando osserveremo che l’istinto lo/a porta a desiderare di voler versare dell’acqua da solo/a capiremo che sarà il momento di preparare un’attività di travasi.
Inoltre ricordiamo sempre che all’inizio i suoi movimenti saranno goffi, farà errori, sporcherà, verserà l’acqua o romperà qualche oggetto. Ma sono tutti accadimenti assolutamente necessari che gli/le insegneranno come fare meglio la prossima volta.
Tutte queste attività, oltre a fornire allenamento alle dita e ai polsi, permettono di raggiungere una formidabile coordinazione oculo-manuale, fondamentale per riuscire ad ottenere una buona impugnatura.
L’impugnatura non deve essere considerata un elemento secondario rispetto alla scrittura o alla lettura, anzi è proprio la base di un corretto sviluppo di queste competenze successive.
Aiutiamo il/la bambino/a a fare da solo, con la nostra guida, ma seguendo i suoi interessi, perché: “La vera scrittura è una manifestazione esterna di un impulso interiore. È un piacere che deriva dallo svolgere un'attività superiore e non semplicemente un esercizio. "
(Maria Montessori, La scoperta del bambino, 2009)
Oggi scrivere è un’attività umana così usuale che quasi ci sembra un processo banale e invece per un bambino e una bambina è un processo cognitivo e motorio lungo ed estremamente profondo. Un processo che ha inizio non, come si potrebbe facilmente immaginare, quando cominciano a prendere una matita in mano, bensì molto prima: quando le loro piccole dita iniziano ad afferrare piano piano gli oggetti!
Maria Montessori aveva intuito questo processo che sarebbe poi sfociato in quello che lei chiamava “L’esplosione della scrittura”. Non è un caso che in uno dei suoi testi scriva: “Nel periodo della prima infanzia sono spinti dalla natura stessa a coordinare i movimenti delle mani, come si vede nella loro urgenza di toccare tutto, di prendere tutto nelle loro mani e di giocare con tutto. La mano del bambino nell'"età del gioco" è condotta dalla vita stessa a prestarsi a una preparazione indiretta alla scrittura.” (Maria Montessori, Formazione dell'uomo, p. 91)
L’esplosione della scrittura
La scrittura secondo Maria Montessori corrisponde al tentativo della mano di trasmettere il proprio pensiero, “perché anche la mano è strumento dell’intelligenza.” (Maria Montessori, Psicogrammatica, p. 10).
Tutto d’un tratto il/la bambino/a inizia a scrivere, grazie ad un suo impulso interiore, evento che provoca in lui/lei un’esplosione di stupore ed entusiasmo, perché è un’attività che deriva dallo svolgere una funzione superiore e non semplicemente un esercizio.
Eppure talvolta capita che il processo di scrittura e questa esplosione non arrivino attraverso un percorso piacevole guidato dalla curiosità, ma anzi diventino semplicemente un’attività imposta e quindi non gradita per il/la bambino/a. Cos’è quindi che rende piacevole o fastidioso il percorso che porta alla scrittura?
Esattamente tutta la preparazione diretta e indiretta che precede questo momento! E noi genitori possiamo sicuramente influenzare in maniera positiva questo percorso anche a casa.
La “ginnastica” delle mani
La Montessori era un medico che decise di dedicare la sua vita ai bambini e alle bambine. E capì che molte delle difficoltà di apprendimento non erano superabili con la medicina, bensì con l’educazione. Comprese fin da subito che la crescita intellettiva del/la bambino/a fosse in stretta relazione con il “fare con le mani” attraverso azioni autonome.
Era convinta quindi che ciò che occorreva alla mano per poter scrivere fosse una sorta di “ginnastica”, un allenamento necessario al pari di quello che si offre ai muscoli del corpo.
Non era semplicemente la vista a guidare le mani a tracciare i segni dell’alfabeto, ma i sensi tattili e muscolari che dovevano essere interessati prima di ogni cosa.
Maria Montessori nelle sue scuole aveva creato una serie di materiali che potessero permettere questo tipo di ginnastica utile non solo alle mani, ma allo sviluppo di tutti i sensi, come gli incastri solidi, i puzzle di legno con pomello per favorire la presa principe (pollice-indice-medio), la torre rosa, la scala marrone, i cilindri dei rumori, le lettere smerigliate, gli incastri di ferro e molti altri ancora.
È lei stessa che nelle “Conferenze di Londa del 1946” lo esprime chiaramente: “tenere la manopola dei cilindri con le prime due dita e il pollice è una preparazione alla coordinazione della mano per la scrittura. In tarda età l'intelligenza del bambino lo spingerà a scrivere. Sarà impedito se gli organi non sono preparati."
Sembrerebbe un paradosso, ma attraverso questa ginnastica i bambini e le bambine imparano prima ad impugnare correttamente una penna/matita e successivamente a scrivere e a perfezionarsi nella scrittura, senza scrivere e senza aver mai impugnato una matita!
Le attività a casa
I materiali sensoriali messi a disposizione nell’ambiente per i/le bambini/e dai 3 ai 6 anni erano per Maria Montessori solo una parte di quella che riteneva fosse la preparazione necessaria alla scrittura. Per lei erano fondamentali e imprescindibili tutte le attività di vita pratica.
Ed è proprio con queste attività che possiamo sostenere i/le bambini/e a casa: cucinare insieme semplici ricette, proporre semplici travasi con l’acqua o con sostanze solide, spazzare, spolverare, abbottonare bottoni e annodare un nastro, coltivare le piante, cucire, tagliare con le forbici, fare piegature con la carta e origami etc. (trovate tante attività di vita pratica qui).
È importante però che queste attività non divengano un impegno imposto, ma rispondano ad un vero interesse del bambino e della bambina. Ecco perché è fondamentale anche a casa che il genitore impari ad osservare il/la proprio/a figlio/a per capire quale sia il momento più adatto per proporre una determinata attività.
Il momento in cui ad esempio vedremo il/la bambino/a prendere una scopa o una pezza per spolverare, sarà quello giusto per permettergli/le di svolgere quelle attività con strumenti adatti alla grandezza delle sue mani e alla sua statura.
Quando osserveremo che l’istinto lo/a porta a desiderare di voler versare dell’acqua da solo/a capiremo che sarà il momento di preparare un’attività di travasi.
Inoltre ricordiamo sempre che all’inizio i suoi movimenti saranno goffi, farà errori, sporcherà, verserà l’acqua o romperà qualche oggetto. Ma sono tutti accadimenti assolutamente necessari che gli/le insegneranno come fare meglio la prossima volta.
Tutte queste attività, oltre a fornire allenamento alle dita e ai polsi, permettono di raggiungere una formidabile coordinazione oculo-manuale, fondamentale per riuscire ad ottenere una buona impugnatura.
L’impugnatura non deve essere considerata un elemento secondario rispetto alla scrittura o alla lettura, anzi è proprio la base di un corretto sviluppo di queste competenze successive.
Aiutiamo il/la bambino/a a fare da solo, con la nostra guida, ma seguendo i suoi interessi, perché: “La vera scrittura è una manifestazione esterna di un impulso interiore. È un piacere che deriva dallo svolgere un'attività superiore e non semplicemente un esercizio. "
(Maria Montessori, La scoperta del bambino, 2009)
BIBLIOGRAFIA
Maria Montessori, La scoperta del bambino, 2009
Maria Montessori, Maria Montessori parla ai genitori, Il leone Verde, 2018
Maria Montessori, Formazione dell'uomo, Garzanti, 1950
Maria Montessori, Psicogrammatica, Franco Angeli, 2017
Maria Montessori, Lezioni da Londra, Il leone Verde, 2021
Maria Montessori, La scoperta del bambino, 2009
Maria Montessori, Maria Montessori parla ai genitori, Il leone Verde, 2018
Maria Montessori, Formazione dell'uomo, Garzanti, 1950
Maria Montessori, Psicogrammatica, Franco Angeli, 2017
Maria Montessori, Lezioni da Londra, Il leone Verde, 2021