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Faccio proprio come te!

L'importanza dei giochi di imitazione
Ormai è risaputo che fin dalla pancia della mamma il/la bambino/a è molto attivo/a: ascolta, si muove, si gira, reagisce a segnali e stimoli interni ed esterni al suo ambiente. Questo tipo di “energia” (possiamo chiamarla così) rimane e si amplifica anche dopo la nascita e gli/le permette di adattarsi al mondo in cui vive.
Due fattori stimolano e nello stesso tempo promuovono tale energia: l’imitazione ed il gioco, elementi che permettono al/la bambino/a di acquisire nuove conoscenze, di sperimentarsi, di conquistare degli schemi di movimento sempre più complessi.

Premessa fondamentale, anche se può sembrare scontata, è che il vostro bimbo o la vostra bimba riprodurrà ciò che gli/le è familiare, i vostri movimenti, le vostre espressioni emotive, i vostri comportamenti ed il vostro linguaggio, per cui sappiate che siete sempre ascoltati e guardati a vista, anche quando vi sembrano distratti e/o troppo piccoli/e siate consapevoli che il primo esempio da
cui trarranno ispirazione per la loro crescita siete proprio voi genitori.
L’imitazione ed il gioco dunque vanno a braccetto, l’uno stimola l’altro e viceversa, di conseguenza l’ambiente familiare e sociale in cui sono inseriti i/le piccoli/e è di notevole rilievo.

L’imitazione
L’imitazione è un processo di apprendimento innato nel/la bambino/a e come per tutte le abilità, anche esso segue un percorso evolutivo, il quale attraversa dapprima meccanismi più semplici fino all’istaurarsi di quelli più complessi; durante il primo mese, infatti, di solito, non si registrano fenomeni imitativi, ma dalla quinta settimana fino all’ottavo mese potrete iniziare a vedere che vostro/a figlio/a comincerà a ripetere spontaneamente azioni che conosce bene e che vede svilupparsi anche in voi (ad esempio: voi genitori imitate i gorgheggi che lui o lei compiono e loro gorgheggeranno di nuovo). Potranno anche imitare un’azione che non stavano già eseguendo nel momento di interazione con voi ma che gli/le è molto familiare.

Da 8 a 12 mesi compaiono invece comportamenti imitativi come aprire e chiudere gli occhi oppure muovere la bocca in un certo modo, come per esempio per dare un bacino, un aspetto molto importante quindi è rappresentato dal fatto che a questa età il/la bambino/a può imparare nuove azioni semplicemente avendole osservate solo poche volte dalle persone che gli/le sono intorno!

Dai 12 ai 18 mesi si struttura piano piano quello che diventerà una tappa fondamentale della crescita: lui/lei attraverso gli schemi di azione imitativa che ha acquisito e quelli che via via apprenderà, comincerà a sviluppare
il gioco di finzione: giocherà con gli oggetti che ha a disposizione facendo finta ad esempio di essere voi, magari dando la pappa ad una bambola oppure, stimolato/a dalla vista di un cuscino, fingerà di addormentarsi. Se li/le osservate
bene noterete che i/le vostri/e figli/e effettueranno una serie di azioni che possono essere facilmente ricondotte a ciò che fate voi o a quello che hanno osservato negli adulti intorno a loro:
cullano in un certo modo un bambolotto, “canticchiando” una ninna nanna che hanno sentito ripetere spesso (a questa età il linguaggio è in espansione) oppure visitano con uno stetoscopio giocattolo tutti i peluches che hanno a disposizione.

Da 18 mesi in poi, con l’acquisizione della funzione simbolica, cioè con la capacità di utilizzare dei simboli al posto degli oggetti, l’imitazione si perfeziona sempre di più, riuscendo addirittura a mimare con le parti del corpo ad esempio il movimento degli alberi o di alcuni oggetti posseduti in casa. Tutto questo bagaglio di azioni viene ovviamente trasferito nel gioco (ambito di esperienza e di apprendimento di eccellenza per i/le bambini/e) facendo emergere i cosiddetti
giochi di imitazione.

Perché sono così importanti i giochi di imitazione?

I giochi imitativi rappresentano una modalità di intrattenimento creativa ed originale che permette al/la bambino/a non solo di divertirsi, ma anche di assodare alcuni schemi di azione e di esprimere gran parte dei propri vissuti emotivi.
I/Le bambini/e giocano facendo finta di essere qualcun altro da sé, possono utilizzare pentole e ciotole immaginando di essere dei cuochi, ma adoperano anche gli oggetti in modo simbolico: ecco quindi che uno scolapasta si trasforma in un cappello e una costruzione in un telefono, parlano durante il gioco con animaletti, bambolotti, pupazzetti, mettono in fila peluches e magari prima li sgridano e poi fanno loro le coccole, ripropongono azioni che hanno già visto o vissuto e le “reinterpretano” a loro modo.

Questo tipo di gioco è importantissimo perché stimola la creatività e permette al/la bambino/a di “calarsi” nelle esperienze di vita facendolo/a sentire parte attiva del contesto in cui vive, consente, inoltre, a lui o lei di trasferire ciò che pensa e sente in un'esperienza piacevole e rilassata come quella del gioco, il quale assume così il significato di “espressione di sé”.

Capiterà anche un giorno che, osservando vostro/a figlio/a mentre gioca tranquillo/a nel soggiorno di casa, noterete azioni che non avete mai visto, si tratta
dell’imitazione differita, ovvero della meravigliosa capacità del/la bambino/ di riproporre modelli di comportamento che magari ha osservato in precedenza, che ha tenuto in memoria e che all’occasione giusta ha recuperato e ha
riproposto, in modo azzeccato, nel suo gioco.

Spesso si sente dire che “crescere è una cosa seria”, sembra un ossimoro, ma considerate tutte le abilità che vengono messe in campo, sembra proprio che non ci sia una frase più azzeccata.

Come voi genitori potete favorire il gioco di imitazione e simbolico?
Viste le premesse precedenti risulta importante poter favorire questa tipologia di gioco per i/le vostri/e bimbi/e, ma come?
- Lasciateli liberi/e di inventarsi ciò a cui vogliono giocare, liberi/e di utilizzare oggetti “casalinghi” (ovviamente sicuri ed adatti alla loro età). Loro sono più esperti/e di voi nell’infondere la fantasia in ciò che trovano a disposizione!

- Per giocare è meglio uno scolapasta ed un cucchiaio di legno rispetto a uno smartphone.

- Osservateli/e mentre giocano, potrete scoprire tanti aspetti che magari vi sono sfuggiti.

- Non li/e disturbate mentre giocano a “fare finta che”, ma se vi chiamano entrate nel gioco e divertitevi con loro.

- Ricordate che ripropongono ciò che vedono, quindi se notate un comportamento all’interno del gioco che non vi piace magari cercate di capire perché lo hanno messo in atto e dove lo hanno osservato.

- Se riuscite, create uno spazio nella casa con i loro giochini e le loro “attrezzature” in modo che abbiano sempre a disposizione un ambiente all’interno del quale si possano sentire liberi di giocare e di esprimersi.
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