Un momento speciale di relazione con il/la bambino/a
Uno degli aspetti salienti quando si parla di neonati/e è sicuramente l’allattamento. Oggi tutti i professionisti che si occupano di maternità sono concordi nel ribadire l’importanza dell’allattamento al seno, fin dalle prime ore di vita.
Tutto ciò è frutto di studi e di ricerche che hanno reso chiaro alcuni elementi fondamentali sul latte materno e sulle prime relazioni fra mamma e bambino/a. Sull’argomento sono stati scritti milioni di libri e ogni cultura, paese, famiglia ha le proprie idee, ma ci sono alcuni aspetti che è bene tenere a mente per poter affrontare al meglio questa prima fase della crescita.
Lo sapevate che…
- Il latte materno è un mix fenomenale studiato apposta da Madre Natura. Esso non serve solo per sfamare vostro/a figlio/a (contiene infatti proteine, enzimi, vitamine, sali minerali, zuccheri e acqua), ma anche per proteggerlo/a (possiede anticorpi potentissimi) e regolare la sua crescita (contiene ormoni).
- La concentrazione dei vari elementi contenuti nel latte materno cambia in base alle ore del giorno. Il latte del mattino non ha la stessa composizione organolettica di quello della sera o della notte. All’inizio della stessa poppata inoltre il latte è in qualche modo più “denso”, ricco cioè di alcune sostanze fondamentali per la crescita del/la bambino/a e alla fine della stessa è più “liquido” (in questo modo Madre Natura si assicura subito che il/la neonato riceva ciò che gli/le serve di più).
- Il latte materno non è solo cibo, ma rappresenta anche il primo potentissimo scambio relazionale.
Nella suzione infatti il/la bambino/a “comunica” alla mamma quali “sostanze nutritive” gli/le servono maggiormente proprio in quei giorni; le ghiandole mammarie producono latte in base alla necessità del/la neonato/a e questa difatti può cambiare di ora in ora e di giorno in giorno.
- Il sapore e la concentrazione organolettica del latte cambiano in base alla dieta seguita dalla mamma, ma anche “da come sta la mamma”.
- Il latte materno esce sempre alla temperatura idonea alla digestione del/la neonato/a, circa 37 gradi, anche quando la mamma ha la febbre.
Il colostro: gocce potentissime
Il colostro è quel liquido denso color giallino che esce dal seno materno prima della montata lattea vera e propria, a volte anche prima del parto dato che la sua produzione comincia negli ultimi mesi di gravidanza. Il colostro è una vera e propria “terapia d’urto di prevenzione”: nelle prime ore di vita del/la bambino/a, esso contiene milioni di cellule ad azione immunitaria per millimetro cubo, gli anticorpi più abbondanti sono gli IgA, sono quelli specificatamente deputati alla salute e alla difesa delle mucose dell’intestino e delle vie respiratorie del/la nascituro/a e sono capaci di annientare i germi più temibili.
Esso contiene anche una straordinaria arma anti-infettiva chiamata lattoferrina, capace di “digerire” virus e batteri con i quali il/la neonata verrà a contatto. Basti pensare che nell’intestino e nelle vie respiratorie del feto non sono presenti assolutamente batteri, perché durante la gestazione il corpo materno e la placenta lo/la hanno protetto/a, ma con il parto e con il contatto con il mondo esterno, già dopo un giorno, il/la neonato/a ne avrà a miliardi, per cui è importante prepararlo/a a combattere quelli negativi (non tutti infatti ovviamente lo sono, pensate ai batteri “buoni” che dovranno insediarsi nell’intestino del/la bambino/a per prepararlo/a all’assimilazione dei cibi).
Il colostro contiene anche “acidi grassi insaturi a catena lunga”, molecole di cui è costituita una buona parte del nostro sistema cerebrale, esistono poi altre sostanze formidabili che rendono il colostro “non solo un cibo”, ma un’arma potente per lo sviluppo futuro del/la bambino/a, basti pensare che la sua concentrazione di anticorpi decresce con il passare del tempo, per cui è importantissimo lasciare il/la bambino/a appena nato/a sul corpo e sul seno nudo della mamma: il calore, il battito cardiaco e l’odore della mamma permette al/la bambino/a di ritrovare un ambiente familiare e questo gli/le permetterà di attaccarsi al seno. Le ostetriche, il personale medico e chi ha già avuto bambini/e ha già visto la scena molte volte: se si lascia il/la piccolo/a appena nato/a con la bocca vicino al seno della mamma si potrà vedere che lui/lei istintivamente aprirà la bocca e “cercherà”, nel vero senso della parola, il capezzolo della mamma e comincerà subito a succhiare quelle prime gocce preziose di colostro.
In questo modo si innesca un perfetto meccanismo di rinforzo per cui l’attività del succhiare stimolerà in maniera proporzionale la fuoriuscita di colostro e di conseguenza stimolerà anche la montata lattea (la quale avverrà dopo i primi tre/cinque giorni). È importantissimo quindi fare in modo che nelle prime due ore dal parto il/la neonato/a venga lasciato/a pelle a pelle sul corpo della mamma, magari coperto/a con una copertina e una cuffietta per non ampliare troppo il divario fra la temperatura presente dentro il grembo materno e fuori da esso. Sembrerà strano ma quelle prime ore sono molto più importanti di quanto si creda.
Latte e non solo
Poter allattare il/la vostro/a bambino/a è sicuramente una delle esperienze più gratificanti che una mamma possa fare, pensate che la distanza fra i suoi occhi e i vostri, mentre succhia il latte dal vostro seno, è di circa 20 centimetri ed è proprio questa la distanza idonea affinché il/la neonato/a possa mettere a fuoco meglio ciò che sta osservando (spesso è il vostro viso infatti, ricordate che i volti sono uno degli stimoli visivi più attraenti e stimolanti per un/a bambino/a.)
Mentre vostro/a figlio/a succhia il latte non ingerisce quindi solo sostanze nutritive, ma anche la dolcezza con cui lo/la state guardando, la voce calma con cui gli/le parlate, il calore del corpo, l’odore della vostra pelle, il clima che percepisce intorno a voi. Per questo motivo è bene allattare generalmente in un luogo intimo, in cui la vostra attenzione sia rivolta a lui/lei e non magari distratte da telefonini o altro.
Come e quando allattare?
Spesso le mamme chiedono ogni quanto tempo debbono allattare e come.
La risposta non è univoca, nel primo mese l’allattamento dovrebbe essere a richiesta, imparerete a comprendere quando il/la vostro/a bimbo/a ha fame o ha solo voglia di essere preso/a in braccio per sentire il vostro calore; nelle prime settimane sono necessari un po’ di pazienza e assestamento, poi piano piano riuscirete a trovare un equilibrio tra le poppate e i ritmi di sonno/veglia. Ci sono diversi/e bambini/e che mangiano di notte anche dopo i primi mesi di vita, questo può capitare anche se generalmente con il passare del tempo la poppata magari si riduce a una.
Di solito subito dopo il parto le ostetriche del reparto aiutano le neo mamme a trovare la giusta posizione per un allattamento corretto, ce ne sono diverse quindi non esitate a chiedere il loro aiuto e poi sperimentate quelle che sono più consone per voi e per il/la vostro/a bimbo/a.
Allattamento al seno o con il biberon?
Un aspetto importante va ricordato: finora si è parlato dell’allattamento al seno, ma è necessario sottolineare che allattare il/la proprio/a figlio/a al biberon (con il proprio latte o con latte artificiale) è pur sempre allattamento; l’allattamento al seno infatti è preferibile per tutti i motivi citati sopra, ma se per qualche ragione una neo mamma ha grandi difficoltà con questo tipo di allattamento e, nonostante abbia chiesto aiuto al pediatra e alle ostriche, non si sente per suoi motivi di continuare ad allattare al seno è assolutamente libera di decidere una modalità differente di nutrire (ed entrare in relazione!) con il/la suo/a bambino/a.
Non sempre l’allattamento infatti è qualcosa che si riesce ad ingranare subito, a volte ci possono essere delle difficoltà, dei dubbi che mettono la mamma in una situazione di stress e di disagio, in questi casi ovvio che bisogna chiedere aiuto agli specialisti del settore, ma è possibile che la mamma propenda lo stesso per un tipo di allattamento artificiale: in tal caso bisogna ricordare che a volte può essere meglio dare un biberon ricco di amore, parole dolci e affetto piuttosto che un seno che si sente a disagio per il poco latte o che insegue sempre i grammi sulla bilancia per capire se la poppata è stata idonea o no.
Qualsiasi tipo di allattamento è un momento speciale, lo deve essere per il/la vostro/a bambino/a, ma anche per voi mamme e la relazione che si instaura tra voi, quindi fate quello che ritenete giusto e ciò che vi fa stare bene, a vostro agio, insieme a chi avete aspettato per nove mesi.