Come sconfiggerli sin da piccoli
Stereotipi e pregiudizi sono processi naturali della mente umana ma possono condizionare negativamente la nostra vita individuale e sociale.
Dopo aver messo a fuoco i concetti di stereotipo e pregiudizio, rifletteremo su come possiamo proteggere i/le bambini/e dal loro impatto negativo e su come abbatterli nell’ambito delle STEAM.
Gli stereotipi e i pregiudizi
Gli stereotipi sono schemi mentali che organizzano le nostre aspettative riguardo a un gruppo di individui, di oggetti, di eventi… Spesso non cambiano neanche con l’esperienza diretta. Ci possono far perdere di vista alcune caratteristiche di certi fenomeni. Per la verità, esistono stereotipi sia positivi che negativi. Un esempio di stereotipo positivo è che gli italiani siano tutti bravi in cucina, calorosi, creativi…! Ma spesso sono quelli negativi a diffondersi più facilmente.
Il pregiudizio è un’opinione sviluppata ancor prima di fare conoscenza diretta di un fatto o di una persona, basata su stereotipi, quindi è immotivata! Anche i pregiudizi, come gli stereotipi, ci guidano nella vita di tutti i giorni, quindi dobbiamo fare attenzione e riconoscerli!
Stereotipi e pregiudizi sono pericolosi perché possono influenzare le azioni e la realtà. Facciamo un esempio: se un insegnante crede, sulla base di uno stereotipo, che le studentesse non abbiano la predisposizione alle discipline scientifiche e tecnologiche a differenza dei loro compagni maschi tenderà a sviluppare, magari in modo inconsapevole, un pregiudizio di incompetenza verso ogni studentessa, e la incoraggerà a impegnarsi nelle discipline umanistiche, magari premiandola per i suoi sforzi e comunicando con la sua famiglia. Lo stesso, all’opposto, farà con gli studenti maschi. Di conseguenza, mentre maschi e femmine si appassionano e sviluppano capacità in ambiti distinti, “la profezia si autoavvera” e finisce col rinforzare gli stereotipi di genere da cui si origina.
Gli stereotipi e i pregiudizi nell’età evolutiva
I/Le bambini/e costruiscono le loro idee attraverso le esperienze fatte nel loro ambiente di crescita: il nucleo familiare, la scuola, il gruppo dei pari e la comunità; a questo vanno aggiunte le informazioni provenienti dall’esterno, come da internet e dalla TV. Stereotipi e pregiudizi con i quali vengono a contatto hanno ricadute sul loro percorso di crescita.
Come adulti, possiamo contrastare le rappresentazioni più dannose in diversi modi. Ad esempio:
- forniamo al/la bambino/a modelli positivi, sia nel dialogo che nei comportamenti, per prima cosa lavorando sui nostri stereotipi e pregiudizi (ti sei mai chiesto/a quali sono i tuoi?);
- interveniamo subito di fronte a eventuali atteggiamenti discriminanti del/la bambino/a verso altri coetanei originati da stereotipi e pregiudizi;
- stimoliamo la motivazione e la curiosità di aprirsi alle diversità attraverso la scoperta del mondo circostante, e il messaggio che la diversità è naturale e necessaria;
- incoraggiamolo/a ad assumere la prospettiva di un individuo più debole;
- se siamo insegnanti, possiamo attivare un dibattito in cui i/le bambini/e a turno esprimano il proprio parere sull’argomento scelto.
Gli stereotipi e i pregiudizi nelle STEAM
Neppure il mondo delle STEAM è esente da stereotipi e pregiudizi. Ne elenchiamo qui alcuni, che proveremo subito a smontare.
- Le STEAM sono materie fredde e aride.
Questo pregiudizio nasce da una scarsa comprensione dell’approccio STEAM tra gli adulti. Per la verità, STEAM è un approccio che intende preparare gli studenti alla società del futuro dove le competenze si contamineranno sempre di più. Nel mondo di oggi già, le pratiche di innovazione nel campo tecnologico e scientifico non possono essere separate dal pensiero progettuale, dalla creatività, dalla comunicazione e dalle abilità artistiche. Qualche esempio? Non potremmo immaginare di produrre un videogame senza l’integrazione di sviluppatori informatici, elettronici, ma anche di sceneggiatori e designer creativi! O, ancora, nessuno show televisivo potrebbe esistere senza il lavoro di squadra di numerose équipe composte da figure tecniche come cameramen e fonici, e da artisti come attori, truccatori e scenografi.
- Investire nelle STEAM a scuola impoverisce i/le bambini/e sul piano umano, emotivo e relazionale.
Anche questo pregiudizio nasce dall’errata idea che il/la bambino/a nelle STEAM venga educato/a a “pensare come un computer”, a lavorare da solo/a, a essere inibito/a nella sua natura espressiva ed emotiva. In un contesto STEAM, in realtà, si insegna agli studenti come pensare criticamente, risolvere i problemi e usare la creatività. Agli studenti non vengono insegnate solo le discipline ma anche come imparare, come fare domande, come sperimentare e come creare.
- Le STEAM sono per i maschi, non per le femmine.
Questo pregiudizio attribuisce ai maschi un talento naturale verso le professioni matematiche, scientifiche e tecnologiche, e alle femmine quello verso professioni relazionali e artistiche. Secondo i dati dell'edizione di “Women in Digital Scoreboard” del 2019, l'Italia è al quartultimo posto rispetto alla partecipazione delle donne nell'economia digitale e tuttora solo il 30% delle ragazze in media si iscrive a corsi di laurea STEM. I motivi sono vari: le aspettative familiari, pochi modelli femminili di successo e i messaggi veicolati dai media. Per invertire questa tendenza, da alcuni anni si moltiplicano iniziative nazionali e internazionali che puntano ad aumentare l’interesse delle bambine e ragazze all’ampia gamma delle discipline STEAM.
Cosa fare nel nostro piccolo?
- Se siamo genitori possiamo approfondire la nostra conoscenza delle STEAM, dialogare con i/le figli/e su questo tema, riconoscere e sostenere eventuali interessi e talenti che manifestano;
- Raccontare esempi di grandi donne del presente e del passato che hanno cambiato la storia della scienza o della tecnologia attraverso scoperte, invenzioni e successi;
- Se siamo insegnanti, possiamo invitare a scuola “donne illustri” nelle materie STEAM, perché raccontino la loro storia di successo: ciò potrà motivare bambine e ragazze a seguire i loro interessi resistendo alle pressioni sociali che dovessero incontrare nella loro strada.
L’argomento è complesso e sfidante ma ora abbiamo gli strumenti per sconfiggere gli stereotipi… i/le bambini/e come sempre ci sorprenderanno!