Il/La bambino/a vede nella stanza la grande scatola e scorge dietro la plastica un intrico di colori vivaci. Per lui/lei è uno splendido forziere pieno zeppo di tesori: mattoncini per costruire. Si precipita allo scatolone, ne capovolge tutto il contenuto sul pavimento in una rumorosa cascata di colori, e inizia il gioco…
Niente di particolare, si tratta di un gioco usato da tanti/e bambini/e ogni giorno, diremmo. O forse no?
Proviamo a seguire il gioco con le costruzioni di un/a bambino/a da una prospettiva originale, per scoprire quello che “mette in gioco” dal punto di vista dell’apprendimento.
Memoria di lavoro e abilità spaziali
Sta pensando a come costruire il suo nuovo edificio. Gli/Le cade l’occhio su una foto appesa alla parete che ritrae un cottage in riva al lago. Resta per un po’ a osservarlo con attenzione: le forme, i rapporti, l’ambiente circostante… Ecco che si crea l’immagine di una casa nella sua memoria di lavoro, una specie di “lavagna mentale” in cui può trattenerla o modificarla a suo piacimento: ad esempio cambia il punto di osservazione per immaginarne i lati nascosti: sta compiendo una rotazione mentale. Quindi seleziona alcuni mattoncini e inizia ad assemblarli. Le sue idee iniziano a prendere forma grazie a precisi movimenti delle dita, mentre confronta il risultato provvisorio con l’immagine che ha in mente.
Mentre compie queste operazioni il/la bambino/a allena funzioni cognitive di base, come la memoria di lavoro e l’attenzione sostenuta, su cui si basano anche i processi mentali più complessi.
Costruire significa anche lavorare con gli spazi e i volumi che richiedono abilità visuospaziali. Molte ricerche hanno scoperto che bambini/e fatti/e allenare in sessioni di gioco con le costruzioni, se confrontati/e con gruppi di controllo, riportavano punteggi più alti nelle scale di intelligenza spaziale e una maggiore attività nelle aree cerebrali legate all’elaborazione spaziale.
Pensiero divergente e creatività
La casa è terminata. Ora resta da costruire una splendida torre, ma c’è un problema: sono quasi esauriti i mattoncini! Non vuole rinunciarci, ma per superare l’imprevisto è necessario abbandonare il progetto che aveva in mente e inventare una nuova soluzione: ovvero, usare un pensiero divergente e creativo. Dopo qualche istante e qualche tentativo, comincia a capire come fare economia di alcuni mattoncini che componevano la casa senza danneggiarla per aggiungerli alla torre in costruzione.
I mattoncini sono un esempio di gioco in cui è essenziale risolvere problemi in modo divergente e creativo. Gli ostacoli che si presentano non sono risolvibili in modo univoco, ma ammettono un ventaglio di possibili soluzioni. Spesso deviare da un modello e fare spazio al pensiero creativo è l’unico modo per arrivare al proprio obiettivo.
Scoprire le “leggi del mondo”
Ha scoperto con sorpresa che la torre perde equilibrio: è troppo alta per stare in piedi…o forse ha soltanto bisogno di una base più larga? Gli/Le è venuta in mente una somiglianza con gli alberi: più sono alti ed è grande la chioma, più hanno bisogno di radici solide ed estese. Quindi, ha scelto con cura alcuni mattoncini della lunghezza giusta e li ha montati accanto a quelli già presenti per allargare la base…ora la torre sta su!
Il/La bambino/a non ne ha ancora consapevolezza, ma durante il gioco ha appreso nozioni preziose di architettura e ingegneria! Ha dovuto far fronte alle stesse leggi fisiche che vincolano la progettazione di case o ponti: ad esempio, la forza peso e il baricentro. Nel frattempo, i tanti piccoli errori di progettazione gli/le fanno sperimentare la frustrazione e altre emozioni che gradualmente imparerà a riconoscere e a tollerare.
Costruire mattoncini, frasi, relazioni
Ha finalmente completato il suo lavoro architettonico e vuole condividerlo con un/a suo/a amico/a: è allora che si rende conto di quanto sia difficile farlo con le parole! Cerca quelle giuste per descrivere ogni angolo della costruzione cercando nella sua memoria lessicale; a volte, poi, non escono ben ordinate e deve ripartire dall’inizio a costruire la frase. Un pomeriggio l’amico/a viene a casa sua: la costruzione fornisce ai due l’ispirazione per inventare storie che prendono vita nelle loro parole.
Le costruzioni nei/lle bambini/e sono una porta aperta per allenare il linguaggio e la narrazione. Sono anche un gioco socializzante nel quale comprendere l’importanza di chiedere e offrire aiuto e il valore della collaborazione. Infine dal costruire insieme passano abilità relazionali come la negoziazione (“come decidiamo di usare i pezzi mancanti?”), la lettura della mente dell’altro (“che cosa gli passa per la testa in questo momento?”) e la risoluzione di conflitti.
Insomma, i mattoncini sono un ottimo mezzo per costruire oggetti e dare forma alle idee, ma soprattutto facilitano un’altra costruzione, ben più importante: quella delle competenze cognitive, psicomotorie e socio-emotive che accompagnano il processo di sviluppo della persona.